La nostra BENI, non si ferma mai!!

La creatività e la forza di Beni nell'aiutare il prossimo non si ferma mai.

L'avevamo conosciuta al tempo del terremoto, nell'aprile 2015. El Volcan l'ha aiutata molto in quell'occasione. Forse ricorderete le lamiere trasportate con un. viaggio inverosimile fino al suo villaggio Tipling. E la scuola, la prima ricostruita in tempo record e che ha permesso ai bambini di ritornare alla "normalità" dopo tanto spavento e distruzione. Nel sito alla voce terremoto troverete ancora tutte le testimonianze.

Siamo sempre rimasti in contatto con Beni che come una Giovanna d'Arco nepalese si mette sempre in testa e trascina donne dei ceti più deboli nel tentativo di renderle consapevoli dei loro diritti, le sprona a combattere l'alcolismo nelle comunità rurali, le protegge in caso di violenza domestica....

Sono le sue donne e per loro lei c'è sempre.

In Nepal, soprattutto nelle zone rurali, le donne durante il periodo delle mestruazioni sono allontanate dalla casa. Si devono arrangiare fuori, magari nelle stalle. Beni ha fatto grandi campagne di sensibilizzazione nei villaggi, in testa a tutte ha parlato agli uomini, ha sostenuto le donne nel rimanere in casa.

Ha iniziato una importante campagna di distribuzione gratuita di assorbenti igienici in stoffa, lavabili e riutilizzabili. Questo sistema intelligente protegge anche la natura e l'ambiente. Tutto quanto non è degradabile, in Nepal finisce nei fiumi e lì vi rimane fino alle piogge intense dei monsoni che lo porteranno a valle e poi......

Beni va nei villaggi e svuota tutte le bottiglie di alcool a basso prezzo che gli uomini consumano in larga misura. Si tratta di alcool per pulizie, alcool a bassissimo prezzo proveniente dalla Cina, dannosissimo al fisico ma con danni irreversibili alla mente.

Beni si trovava il mese di marzo nella sua regione d'origine dove ha organizzato una grande marcia per l'8 marzo. 700/800 donne hanno percorso i sentieri fermandosi nei villaggi dove Beni ha illustrato i loro diritti.

 

Rientrata a Kathmandu si è trovata nel mezzo della crisi del Corona Virus. Obbligata a rimanere in casa dal look down non si è persa d'animo. A Goldunga, nella sua casa alla periferia di Kathmandu ha utilizzato la sartoria che produce oggetti da vendere all'estero per raccogliere fondi (ed El Volcan li ha venduti per diversi anni ai propri mercatini) per confezionare tute di protezione e mascherine.

Ha fatto un  elenco di persone bisognose, essenzialmente  i Dalith (la casta più bassa) che non avendo beni e lavoro si sono trovati subito  senza cibo. Ha presentato la lista ai rappresentanti del governo locale e... con qualche aiutino è riuscita ad avere il permesso per distribuire cibo .

Ecco lei che con il costante aiuto della sua numerosa famiglia è all'opera

Siamo veramente orgogliosi di aver chiesto a BENI  di diventare la presidente del comitato nepalese di Karunalaya.

Quando la crisi sarà finita e con tutte le lungaggini e le difficoltà che i nepalesi sanno creare, e ripeto se tutto andrà come abbiamo organizzato con Edera durante il nostro viaggio di febbraio, Beni sarà la presidente del comitato e la sua numerosa famiglia farà parte di esso.

Grazie Beni per aver accettato la nostra proposta e per tutto quello che fai per il tuo paese, il Nepal.

 

 


ILPUNTO DI VISTA DI JEBRI, ASHMITA E URGEN

Che gioia, hanno preparato un articolo per il nostro sito. Grandi ragazzi, w il corona virus!!

 

corona visto da noi

 


Da nloi le chiamano pulizie di Pasqua. In Nepal ....pulizie da noia da Corona virus

La vita cambia anche a Karunalaya.  Non si può più uscire di casa, si fatica a capire come e dove si acquista il cibo. La Banca è aperta qualche ora al giorno ...ma non si può uscire per strada e allora..?

Per fortuna Namdak se la cava alla grande. Essendosi trasferita con i bambini  (per nostra grande fortuna)  riesce ad organizzare tutto con Govinda che è sempre disponibile a dare una mano.

Il menu è cambiato.. a merenda patate

ma a mezzogiorno un buon dal bath non glielo toglierà nessuno, nemmeno il Corona virus!

Ma bisogna far passare il tempo e.. perché non lustrare la casa??

Ma che bella squadra! penso che potrebbero venire assunti anche da noi. Comunque una casa così linda non si vedeva da tempo. Non c'è un batuffolo di polvere!!

BRAVI RAGAZZI , BRAVA NAMDAK, MATNA RAYA, SAPANA E  SUBHADRA. SIETE  GRANDI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


E A KARUNALAYA. ?????

Una grande fortuna per noi è di avere (e lo dico sottovoce) le uniche 2 persone responsabili in tutto il Nepal come Manager e Fisioterapista di Karunalaya.

Lucide e chiare si sono dichiarate responsabili di portare avanti la struttura anche durante questo periodo.

Namdak vive vicino e subito dal primo giorno si è spostata a piedi attraverso stradine secondarie ed ha raggiunto Karunalaya per stare con i bambini e organizzare.

La sua presenza è molto rassicurante anche per le aunty che seppur brave fino ad ora vanno assolutamente sorvegliate da vicino ...

Dipendra dovendosi spostare in moto purtroppo non riesce a raggiungere loa struttura  ma però si tiene in contatto stretto con Namdak che nel frattempo, viste le ulteriori restrizioni e controlli si è trasferita a Karunalaya.

Questa mattina ha organizzato grandi pulizie da Corona Virus. E' importante organizzare l'attività di tutti quanti in modo proficuo.

Namdak ha pesato e preso la febbre a tutti, aunty comprese! TUTTI SANI !

Grazie al personale di Karunalaya per la grande responsabilità (sempre detto sottovoce)

Nessun membro del comitato  locale si è posto il problema di cosa potesse succedere ai bimbi. Nemmeno le famiglie si sono preoccupate....

Mi chiedo se a volte non siamo noi ad essere esagerati!!!!

 

 

 

 


Anche Il Nepal si è accorto del Corona Virus!

A Karunalaya Edera ed io siamo rimaste fino al 4 marzo.

Frontiere aperte, grandi celebrazioni per il Losar, strade affollatissime come pure i negozi e ogni attività aperta.

Attorno allo Stupa di Boudha come detto l'attività per le celebrazioni del Losar fervevano. Nessuna protezione ma....

per fare soldi è sorta una tenda. Surreale, l'idea che potesse esserci contaminazione anche in Nepal non ha sfiorato nessuno.

E ha continuato a non
sfiorare nessuno fino  settimana scorsa.  QUALCOSA DOBBIAMO FARE ANCHE NOI, PER. CREARE CONFUSIONE!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E sabato 21 marzo la restrizione definitiva

 Che fare??

E subito le prime controindicazioni. Si lavano le mani con disinfettanti a base di alcool prima di cucinare come consigliato ma....ecco che il gas si incendia e brucia le mani!!

In Nepal come ci aveva già spiegato in febbraio Dipendra il nostro terapista, nessuno sa diagnosticare il virus e nessuno sa  di cosa si tratta. Non hanno nemmeno le necessarie infrastrutture per curarlo o per ricoverare i malati.

Gli ospedali non hanno necessariamente prontosoccorso, non ci sono ambulanze.  Gli ospedali la sera sono chiusi ed i pazienti vengono trasportati in motocicletta o in taxi. In ospedale si entra solo se si paga!

Come diceva Dipendra, chi purtroppo muore risulta morto di polmonite e viene cremato.

Chi prova a seguire le indicazioni si brucia le mani.

Di certo la polizia pattuglia le strade e nessun o può circolare.

 

 


PROVVEDIMENTI

Dopo aver chiesto spiegazioni e aver cercato di appurare quanto successo, ho trovato totale omertà. Nessuna ha ammesso, hanno cercato ancora di colpevolizzare chi ha parlato senza ammettere la gravità dei fatti.

Così ho licenziato Jangmu sui due piedi, Lapka che a mio modo di vedere ha portato in Karunalaya una ventata di violenza e Bandi che probabilmente si è resa conto  più delle altre di quanto fatto.

Il giorno seguente ho affrontato Phurpa la maestra che con la scusa di non avere più tempo per il lavoro ha lasciato.

E a questo punto per fortuna Jebri, Ashmita e Urgen avevano una settimana di ferie per il Losar e con me, Matna Raya e la giovane Sapana abbiamo ricominciato da capo.

Dipendra ha veramente collaborato, coinvolto nel restaurare un clima di benessere e gioia, ha trovato in breve una responsabile.

Giovanissima, appena laureata in scienze sociali e piena di voglia di implicarsi nel suo primo lavoro. NAMDAK

Una vera ventata di freschezza. Ancora tanti dubbi ma tanta voglia di fare e trovare soluzioni, quello che manca al Nepal!

Eccola con Edera alle prese con la contabilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

E poi abbiamo dovuto cercare un'altra maestra. Dopo alcuni tentativi l'abbiamo trovata, e anche la scuola ha ripreso a funzionare. Sono stati aggiornati i programmi

 

ma nel frattempo la vita è ricominciata a karunalaya.

 


 

 


Cosa ho trovato a Karunalaya

Ho trovato un'accoglienza calorosa da parte delle aunty, di Jangmu e della nostra maestra Phurpa.

Mi hanno subito cucinato Samosa e buone cose. Non finivano di imbrodarmi con sorrisi e attenzioni.

In compenso ho trovato un gruppo di bambini seri e pensierosi, spenti, che non giocavano mai e non cantavano e stavano sempre attaccati alla ringhiera del portico tutti in. fila.

Bambini tristi.

Ho iniziato con le domande, ho osservato che i giocattoli erano spariti, ho visto che i bambini eseguivano tutti i lavori di casa, dal pulire al riordinare, all'aiutare in cucina con responsabilità importanti, dal lavoro e riordinare la cucina dopo tutti  i pasti, il riordino delle camere da letto e l'aiuto ai bambini con più difficoltà.

Tempo libero ne avevano ben poco e lo passavano in silenzio.

La maestra che pure si è presa il tempo per illustrarmi la bontà del suo importante lavoro, passava tutto il tempo in cucina con le Aunty  oppure  al telefono. Ormai aveva due lavori, uno per un giornale online e la classe di Karunalaya. Oltre a questi lavori frequentava regolarmente  l'università.

Stavo pulendo le pareti del piano camere quando Ashmita e Urgen mi si avvicinano e si offrono di aiutarmi. "però dobbiamo anche parlare". Ci sediamo sui divanenti di vimini  e la verità comincia ad affiorare.

Da quando Alessandra ed io siamo partite la situazione è precipitata. Le aunty si sono coalizzate con la maestra e con Jangmu alla testa, hanno instaurato un regime autoritario e violento.

I bambini venivano picchiati e insultati pesantemente, costretti a lavorare e nel tempo libero a sedersi in silenzio sul tappeto della sala giochi. Nessun gioco era permesso. Chi si lamentava veniva preso di mira e punito pesantemente.

Fortunatamente Dipendra il nostro fisioterapista mi ha presa in disparte e mi ha raccontato quanto stava succedendo pregandomi di intervenire.

 

Che delusione, la nostra Bandi che ritenevamo tanto gentile con i bambini, Jangmu che sembrava essersi presa a cuore il lavoro.

Approfittando della mia costante presenza ho ristabilito subito lo spazio giochi, i momenti liberi, liberato i bimbi dall'obbligo dei lavori forzati.

Mi stavano attaccati come la colla, avevano paura.

Le arpie hanno subito approfittato dei pochi momenti di mia assenza per indagare e minacciare chi stava facendo la spia.

Evidentemente i più gettonati erano i 3 che parlano bene inglese, Urgen, Ashmita e Jebri.

 

Eccole le guardiane della prigione

 

A ben guardare adesso hanno veramente la postura e lo sguardo truce.

Da destra LAPKA, PASSANG che al mio arrivo aveva già lasciato per motivi famigliari

Con l'aria di sfida sempre dipinta sul volto, JANGMU che non poteva finire in modo peggiore il suo periodo di lavoro a Karunalaya.

 

BANDI la delusione maggiore. Ci avevamo proprio creduto.

MATNA RAYA che è stata l'unica rimasta della vecchia guardia e che veniva bullizzata dal terzetto delle arpie. L'hanno persino picchiata con lo straccio bagnato.

 

Pensare che queste cose sono accadute ogni qual volta giravamo l'angolo, che la perfidia di una abbia potuto coinvolgere tutte e che in pochi mesi diventassero un vero gruppo di secondine..... fa male.

Ed eccoli in nostri poveri bambini con il volto triste prima del mio arrivo a Karunalaya.

Non hanno detto niente, I 3 grandi si sono trovati il computer controllato e le E Mail censurate.

Che la maestra avesse fatto parte del gruppo sembra quasi impossibile.

Dipendra, unico uomo della famiglia ha fatto ascolto attivo, ha accolto le sofferenze dei bambini ogni giorno e le ore passate con lui erano protette.

Per proteggerli non ha fatto la spia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


DI NUOVO QUI

Parto, non parto....

Sono partita giovedì 6 febbraio e il 7, dopo un viaggio lunghissimo, ricco di ritardi e attese, eccomi qui.

In Nepal cosa sia il Corona virus non lo sa nessuno. Nessuna precauzione nemmeno all'aeroporto. Qualche mascherina come al solito saper l'inquinamento e la polvere sempre abbondante.

E' tempo di festeggiamenti per il capodanno cinese (tibetano) e tutti si ritrovano in allegria a festeggiare. A Boudha, la cora attorno allo Stupa  è intasata, si fatica a camminare ma nessuno si preoccupa.

Qui si dice: "è poi soltanto come un'influenza comune" oppure " fa freddo e i virus non si sviluppano"....

Forse siamo noi che abbiamo  perso le normali dimensioni e stiamo facendo tragedie che hanno il pregio di distogliere l'attenzione dai veri problemi che abbiamone mondo. Forse qui non ci si preoccupa perché nessuno va all'ospedale per una febbre e se muore è stato per l'influenza.  Incredible Nepal!!!!!!

Eccole le nostre  bimbe di Karunalaya, sempre sorridenti ed accoglienti, sempre più signorinelle e ignare di quello che succede fuori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per loro ogni viaggio anche se faticoso vale la pena!


ADOZIONI 2019, TUTTI I NOSTRI PATROCINATI!

Con Adriano abbiamo incontrato tutti i nostri patrocinati, studenti, anziani e ammalati.

Sono veramente tanti e ringraziano tutti voi per l'aiuto importante che ogni anno date.

Grazie !